All’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, quando ero ancora un giovane e occhialuto sbarbatello, anzichè concentrarmi sullo studio, trascorrevo molte ore a giocare ai videogames, quindi non ero molto diverso dagli odierni tredicenni con le loro WII, Play e Xbox.
Provavo grande interesse per i videogiochi, non solo per l’azione del giocare ma anche per lo sviluppo dei videogiochi, tanto da inventare trame per eventuali giochi da sviluppare, o da riempire fogli di album con schizzi di scenari e personaggi, una sorta di artworks che poi proponevo alla mia piccola platea formata da compagni di classe e amici, chi si sarebbe occupato di sviluppare quei giochi visto che nessuno di noi conosceva un linguaggio di programmazione non era dato sapere.
Uno dei giochi strategici più originali dell’epoca venne pubblicato nel 1991, i protagonisti erano dei piccoli omini verdi, i Lemmings, lo scopo del gioco era condurre in salvo un certo numero di questi simpatici ma sbadati esserini, ogni livello presentava diversi ostacoli e pericoli, tutti potenzialmente letali come una buca piena di lava incandescente o un profondo abisso e solo l’intervento del giocatore poteva salvare i Lemmings da morte certa, ad esempio cliccando sul Lemming “costruttore” questo provvedeva a costruire un ponte in modo tale da fare attraversare l’abisso agli altri Lemmings senza alcun danno.
L’intervento del videogiocatore risultava quindi provvidenziale poiché evitava ai piccoli Lemmings di morire annegati, schiacciati, arsi vivi, esplosi in mille pezzettini o di precipitare da altezze troppo elevate.
Se guardo alla realtà odierna, riesco facilmente a trovare molte similitudini tra quel videogioco e la Scuola di oggi, essa sembra popolata da una miriade di Lemmings che, come i protagonisti del videogioco, seguono tutti una medesima direzione, la quale porta inesorabilmente all’abisso.
Se fosse solo questo il problema, nulla da dire, docenti e dirigenti sono persone adulte, libere di decidere per il proprio destino e libere di seguire un cammino simile, tantopiù che lo fanno allegramente, soddisfatti dall’aver ricevuto un bonus docenti che li premia con 500 euro da spendere in tablet, PC, libri o corsi di formazione e aggiornamento, come se nelle loro case mancasse un tablet, un PC o gli stessi libri non fossero comunque acquistabili presso una qualsiasi libreria anziché riempire le tasche di Bezos e gonfiare i bilanci di Amazon.
Ma se in questo cammino vi si conducono anche gli alunni, ebbene sono spiacente ma non posso rimanere in silenzio poichè sarei complice di un vero e proprio crimine, per cui, nonostante io capisca di risultare antipatico, pesante, noioso, petulante, non mi esimo dalla critica anche feroce se è il caso, lo sanno i miei colleghi e lo sa la Dirigente che mi ha ben tollerato in un periodo nel quale emergenza era la parole d’ordine, ma lo avrebbe fatto ugualmente se non fossi stato il solo con determinate competenze informatiche che sopperisse così alla scarsa dimistichezza del corpo docente con l’utilizzo di software e piattaforme per la didattica a distanza? Ne dubito.
Riconosco però alla Dirigente grandi qualità come la sensibilità, la caparbietà, la prontezza, la disponibilità all’ascolto e soprattutto la buona fede, cosa non sempre scontata, il ché la rende un’eccellente guida e una valida condottiera.

Purtroppo cambia poco, i Lemmings continueranno a percorrere il cammino verso l’abisso nonostante siano guidati da una valida condottiera, il fine è il medesimo perché la cecità nei confronti della realtà è ormai diffusa e perché l’abisso viene presentato con nomi tali da renderlo piacevole, addirittura ambito, la NEOLINGUA che trasfoma tutto ciò che è bello in brutto e ciò che è brutto in bello, con nomi come sfida, innovazione, digitalizzazione, futuro, opportunità e partenariato.
Dopotutto, le guerre vengono adesso definite “missioni di pace“, bombardare popolazioni inermi per colpire il dittatore di turno e poi lasciare quella stessa popolazione in balia di spietati tagliagole viene definito “esportare la democrazia”, i tagliagole vengono invece definiti “ribelli moderati” mentre l’oligarca che li finanzia anziché essere chiamato criminale e speculatore viene definito “perseguitato politico“, i lavoratori che protestano in modo civile contro i soprusi e la perdita dei diritti vengono definiti “fascisti“, “nazisti” o “black bloc” così come le pacifica popolazione della Val di Susa che si oppone alla predazione del proprio territorio, o ancora i bambini palestinesi armati di pericolosissimi “sassi”
e definiti “terroristi” solo perché osano rispondere alle quotidiane provocazioni e alle mitragliate dei poveri soldati israeliani equipaggiati con la più avanzata tecnologia militare che spesso crivella i loro piccoli corpi, il tutto, nel pieno compiacimento dei pacifisti globali, fra i quali svetta il premio Nobel per la Pace Barack Obama, presidente USA, uno che ha esportato più democrazia dei 5 predecessori messi insieme, tanto che in patria viene simpaticamente chiamato “Bombama”.

Una neolingua ormai divenuta unico lessico utilizzato indifferentemente sia da chi propone conferenze e corsi di aggiornamento che da quelli che ormai, solo in teoria dovrebbero ragionare, applicando quel senso critico che da anni la classe docente in realtà neanche più possiede.
Aver accettato che la Scuola Pubblica si riducesse a mera azienda con bilanci da salvaguardare e una dematerializzazione che produce sempre più burocrazia, con dirigenti e docenti prostituiti al mercato, che elemosinano pochi spiccioli a colossi come Coop, Esselunga, Amazon, fondazioni bancarie e filantropi dalla dubbia morale, solo per potersi permettere l’acquisto di carta per fotocopiatrici, carta igienica, sapone liquido, gessetti o lampade per i videoprioiettori, o che permettono a enti esterni come l’Istituto Invalsi, la Fondazione Agnelli, la Fondazione CRC e una quantità infinita di Onlus con relativo giro d’affari multimilionario, di dettare le linee guida, messe puntualmente in atto da ministri di ogni colore politico, alcuni dei quali non possedevano neanche un titolo di studio, ma questo non li ha fermati, hanno portato avanti la demolizione controllata, complice lo Stato che da oltre trent’anni ha relegato la Scuola a parcheggio pubblico, diplomificio seriale, con il solo compito di indottrinare, di imporre una visione del mondo ultraliberista, di svilire la competenza e la professionalità di tanti docenti, veri e propri crociati del sapere che si vedono sempre più privati della dignità e dei diritti, sotto il continuo ricatto della perdita di cattedre, obbligati ad aggiornarsi continuamente e a specializzarsi in tutto ciò che è inutile, infine aver lasciato che venisse polverizzato quel poco che rimaneva del pensiero critico, che ha per paradosso la frase più pronunciata dai docenti italiani, ovvero quel “dovete imparare a pensare con la vostra testa” rivolto ai propri alunni onde poi riempire quelle medesime teste con la stessa poltiglia trita e ritrita di cui abbiamo riempito le nostre e con aggiunta di pseudo-ambientalismo alla Greta, di pseudo-solidarietà alla Boldrini; di pseudo-pacifismo alla Obama.

Ebbene non ho dubbi, le molte novità introdotte come soluzioni temporanee durante il lockdown, diventeranno definitive, accettate dai più con il cauto ottimismo tipico di chi è stato ormai lobotomizzato, reso innocuo, le poche lamentele saranno relegate ai social (finchè non verranno censurate o bannate) o alle vignette inviate su WhatsApp con superficiale sarcasmo, catene di S. Antonio recanti scopiazzature di celebri aforismi e ancora qualche “Andrà tutto bene” che tuttalpiù potrà causare grasse risate nei padroni, ma il conto non tarderà ad arrivare e toccherà pagarlo e profumatamente.
State tranquilli comunque, il lieto fine è dietro l’angolo perché sicuramente andrà tutto bene, e dopo aver pagato il conto, privati del poco che avevano, i simpatici Lemmings continueranno allegramente il loro cammino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.