Come si fa a far finta che nulla sia accaduto, continuando a vivere una vita che non senti più tua?
Come si può tacitare un’anima ferita, che non fa che urlare tutto il suo dolore, quando non la si reprime?
Come si può colmare il vuoto, quando questo riempie ogni singolo istante delle tue giornate?
Come si può soddisfare il bisogno di essere amati, quando si è lacerato il proprio cuore sull’asfalto dei chilometri percorsi per placare l’inquietudine?
Come si può credere di poter dimenticare, quando il cuore ha una sua volontà che procede nella direzione opposta alla tua?
Come si può continuare a vivere quando si è consapevoli che non si torna indietro, ed i legami diventano pesi, come un debito da pagare?
Come si può riprendere in mano una vita, quando dopo aver aiutato gli altri ogni volta che ne hai avuta l’opportunità, adesso non sai come aiutare te stesso?
Ed ha senso sopravvivere in una condizione di perenne insoddisfazione e solitudine, quando ogni giorno è uguale al precedente ed il rimpianto è l’unica presenza che ancora bussa alla tua porta?
Inizio a credere che non sia possibile, che questa volta non riuscirò a tirarmi fuori dall’abisso in cui sto sprofondando.
Non so se la volontà del Signore sia quella di castigarmi per le mie innumerevoli colpe o se la sua intenzione è di mettermi alla prova, ma se si tratta di questo, credo si sia lasciato un po’ distrarre negli ultimi anni, o magari stia sopravvalutato la mia capacità d’incassare colpi, non ne ho più la voglia, fisicamente posso reggere qualsiasi attacco, ma moralmente sto esaurendo le forze, insieme agli ultimi granelli di fede.
Dopo aver toccato il fondo, si può solo risalire,
almeno è quel che fino a oggi avevo sempre creduto.
Quel che è certo è che non intendo restare sul fondo.