Credevo di trovarmi in un Paese che condannava fermamente e convintamente il nazi-fascismo, invece mi sono ritrovato a non poter lavorare senza presentare un certificato verde.

Credevo che la mia appartenenza a una categoria intellettuale mi ponesse al riparo dai soprusi, invece i miei stessi colleghi sono rimasti indifferenti a qualunque sopruso.

Credevo di trovarmi in un Paese che tutelava le minoranze, invece mi sono ritrovato umiliato e offeso perché parte di una minoranza.

Credevo che una scelta etica (la difesa della vita in ogni sua forma) in linea con la morale comune oltre che con il mio credo religioso, potesse essere rispettato e difeso anche di chi non la pensava come me, invece mi sono ritrovato additato, deriso e accusato, con la gente e gli “amici” che mi auguravano una morte tra atroci sofferenze.

Credevo che in una moderna e illuminata democrazia non era possibile essere obbligati a iniettarsi un farmaco sperimentale di cui nulla si conosce e di comprovata inefficacia, invece milioni di persone sono state indotte con l’inganno e la menzogna, da moderni dottor Mengele, a iniettarsi fino a 5 dosi di quello stesso farmaco.

Credevo di trovarmi in un Paese che si prendeva cura dei fragili, invece ho visto anziani, a cui è stata negata ogni cura, privati anche dell’affetto dei propri cari e lasciati morire in disperata solitudine.

Credevo di trovarmi in un Paese che tutelava i fanciulli, invece nella sua malata perversione, li ha reclusi fra quattro mura, privandoli del diritto all’istruzione, allo sport, al tempo libero e alla socialità, generando in essi psicosi, nevrosi e fobie, inducendone molti al suicidio e tanti altri alla dipendenza da psicofarmaci e droghe.

Credevo che la tutela dei malati e degli indifesi, dipendesse da quanto denaro uno Stato investe nella sanità, invece ho visto medici cantare e ballare in corsia (passando per eroi); giornalisti corrotti, analizzare i dati auditel e dividersi i proventi delle pubblicità; politici venduti, intascare quattrini per mandare al macello milioni di persone; e avvoltoi in camice bianco, sempre presenti nei salotti televisivi, terrorizzare la gente mentre il loro conto in banca gonfiava sempre più.

Credevo di trovarmi in un Paese fondato sul lavoro, invece ho osservato come lo Stato ha distrutto ogni attività autonoma, condannato alla precarietà milioni di lavoratori mentree cullava in una tutela (fittizia) i dipendenti pubblici (utili idioti).

Credevo di trovarmi in un Paese che ripudiava la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, invece ho sentito invocare la guerra a reti unificate, dalle più alte cariche dello Stato e della Chiesa.

Credevo che l’Europa fosse la patria del diritto e della democrazia, invece mi sono ritrovato nella più subdola delle dittature, dove chi commette crimini contro l’umanità si arricchisce, mentre chi denuncia gli stessi crimini viene perseguito e reso innocuo.

Credevo che approfondire ogni questione, utilizzando il senso critico ed evitando banali semplificazioni, fosse il primo requisito dell’uomo intellettualmente onesto, invece ho visto la menzogna riempire le bocche di personaggi televisivi e diventare verità assoluta e indiscutibile.

Credevo che le armi fossero strumenti utilizzati per uccidere, invece scopro che le armi italiane “salvano vite”.

Credevo…

invece mi sbagliavo.

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